Chiara Campo
Stefano Buffagni, ex capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione. Partiamo dal risultato del vostro candidato Gianluca Corrado: soddisfatti del suo 10,6% o vi aspettavate qualcosa di più?
«Ho sempre detto che sarei stato contento se avessimo raggiunto la cifra doppia ed è una buona base in vista delle prossime Regionali e delle Politiche».
Vi ha penalizzato il cambio di candidato in corsa? Eravate scesi in campo per primi con Patrizia Bedori e a marzo ha fatto un passo indietro.
«Per fare una vera autocritica, credo che dobbiamo un pò cambiare il nostro modo di lavorare sul territorio: dobbiamo essere meno filosofi e più concreti, interfacciarci meglio con i cittadini sui problemi veri. Forse non veicoliamo ancora adeguatamente le nostre soluzioni sulle case popolari, sulla sicurezza, i servizi sanitari. Non siamo abbastanza bravi a comunicare le nostre proposte ai cittadini».
Si parla di accordi sottobanco tra M5S e la Lega in vista dei ballottaggi nelle grandi città. Voi negate e Matteo Salvini nega, ma ha dichiarato che a Roma voterebbe la vostra candidata Virginia Raggi e a Torino Chiara Appendino contro il Pd). Come stanno davvero le cose?
«Non c'è nessun asse tra noi e la Lega, Salvini sta solo provando a metterci il cappello ma è risaputo che tantissimi cittadini leghisti per inclinazione votano i grillini in assenza di un nome del Carroccio. Quindi a Roma e Torino probabilmente si rivolgeranno alle nostre candidate, ma non succede perchè lo dice il segretario della Lega. Voleva farla da padrona a Milano ma Forza Italia è riuscita a resuscitare grazie a Stefano Parisi. I voti però sono dei cittadini, non dei capi bastone dei partiti».
Vale anche a Milano, non darete indicazioni di voto? Corrado giorni fa ha ammesso che parecchi grillini potrebbero votare Parisi in chiave anti-Renzi.
«Resteremo super partes, i voti non sono del Movimento ma dei cittadini che ragionano con la loro testa».
Su Sala avete condotto una dura campagna No Expo e avete presentato un ricorso al Tar perchè fosse dichiarato incandidabile (sotto accusa le presunte dimissioni irregolari da commissario del 2015, ndr.). Che segnali dovrebbero raccogliere i vostri miliatbntii?
«Ribadisco che i nostri elettori faranno le loro scelte, non interveniamo nel merito. Su Expo la nostra posizione è chiara, non è una guerra ad personam ma c'è stata una gestione dell'evento poco trasparente, tanto che si è arrivati ai famosi arresti prima dell'apertura. Sul ricorso al Tar non arretriamo: se Sala vincerà al ballottaggio torneremo a rivolgerci ai giudici perchè sia dichiarato ineleggibili, chiederemo il rispetto delle norme».
Sala e Parisi come possono conquistare gli elettori grillini?
«Abbiamo già detto che legalità, trasparenza e una Central park allo scalo Farini sono tre temi prioritari. Ma lanciamo una sfida: chi vince scelga di mettere negli organi di controllo delle partecipate, penso ai collegi sindacali, esponenti onesti e indipendenti dalla politica selezionati dai 5 Stelle. Chi ricopre quei ruoli dovrebbe controllare chi amministra, ma normalmente vengono assegnati secondo i codici dei partiti».
Lei risiede a Bresso: per chi voterebbe a Milano?
«Ho un'idea chiara ma non la dico, solo Dio vede nell'urna».
Dario Fo ieri ha detto che «verrebbe voglia di votare la destra, e quindi Parisi, contro Sala» per la scarsa trasparenza. Cosa ne pensa?
«Il maestro è un cittadino ed un cervello pensante libero che farà la scelta migliore nell'interesse dei cittadini».
Il consigliere regionale e i voti grillini contesi dai poli: «Al ballottaggio i cittadini ragionano con la loro testa»