La crisi di nervi, politicamente parlando, è già conclamata. Ma il centrosinistra milanese oggi è letteralmente sul punto di andare in pezzi. La diagnosi non è esagerata: gli stessi esponenti del Pd certificano il caos collettivo quando propongono silenzi stampa, ritiri o magari conclavi. Si moltiplicano scenari, ricostruzioni, manovre. E questo venerdì di novembre, però, può essere davvero il giorno della verità, l'inizio della fine. La «bomba» innescata sotto la coalizione che governa Milano sono le primarie. E - ufficialmente - il pretesto è la data delle primarie. La segreteria del Pd ha proposto agli alleati il rinvio di 20 giorni delle primarie, già fissate al 7 febbraio. La mossa viene giustificata con esigenze tecnico-organizzative. Per qualcuno, a sinistra, sarebbe stata invece concepita per far saltare l'alleanza.
Alberto Giannoni a pagina 3
Il rinvio delle primarie e la candidatura «forte» del manager fanno litigare Pd e Sel