«L'agguato nasce dal clima anti-israeliano. Questo può significare che non necessariamente la matrice sia islamica. Potrebbe anche essere di estrema sinistra o estrema destra. Sull'odio contro Israele gli estremisti si uniscono». Lo dice Davide Romano, assessore alla Cultura della comunità ebraica, dopo l'agguato di giovedì in via San Gimignano. Ieri, intanto, è stata disposta l'intensificazione ai massimi livelli del sistema di sicurezza generale, di prevenzione e di controllo del territorio e in particolare delle misure di vigilanza presso gli obiettivi ebraici o riconducibili allo Stato di Israele. Ma non solo nel quartiere Bande Nere con la sede della Comunità ebraica e la scuola ebraica, e nemmeno in esclusiva la sinagoga di via Guastalla e quella di corso Lodi o i luogo di culto degli ebrei ortodossi più modesti e meno conosciuti ai più. L'allerta riguarda anche attività commerciali, società e centri sportivi.
Paola Fucilieri e Alberto Giannoni alle pagine 2 e 3
Davide Romano, rappresentante della comunità: gli estremisti negano anche la Shoah