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Primo maggio di guerriglia. Pisapia non chiede giustizia

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Comune di Milano: non pervenuto. Neppure ieri, alla seconda udienza del procedimento con rito abbreviato contro quattro No Expo accusati delle devastazioni del Primo maggio 2015, erano presenti i legali rappresentanti di Palazzo Marino. Così la città è fuori dal processo sui fatti più gravi che l'hanno colpita negli ultimi anni. Una «dimenticanza», quella di Giuliano Pisapia, che sa di resa. E che toglie ai milanesi la possibilità di essere rappresentati davanti ai violenti. Il sindaco sarà invece alla manifestazione-passerella di domenica a un anno da «Nessuno tocchi Milano», la giornata per ripulire le strade dopo il disastro.

Il 20 aprile scorso il Comune aveva spiegato al Giornale di non essere al corrente della data della prima udienza davanti al gup Roberta Nunnari, quella in cui appunto era prevista la costituzione delle parti civili. Ma aveva assicurato che ieri si sarebbe presentato, nel tentativo di farsi ammettere seppur in ritardo, a dibattimento iniziato. Così non è stato e al settimo piano del Tribunale più di un addetto ai lavori ha commentato negativamente la «leggerezza» dell'amministrazione. «Il 27 aprile - spiega una nota di Palazzo Marino - abbiamo depositato un'istanza per essere ammessi al processo come parte offesa, in quanto per mero errore non ci era stata notificata la data di fissazione della prima udienza. Il giudice non ha finora risposto, malgrado sia del tutto evidente che il Comune proprio come parte offesa aveva diritto alla notifica». In Procura non sono dello stesso avviso: l'«errore» sarebbe invece di Palazzo Marino, cui toccava la responsabilità di farsi avanti. Se, come è probabile, non ci sarà una risposta positiva, il Comune proverà a mettere una pezza per il futuro. «Abbiamo già predisposto - continua la nota - gli atti necessari per un'azione di risarcimento danni in sede civile nei confronti dei quattro imputati» in caso di condanna. Per i prossimi eventuali processi sui fatti del Primo maggio infine: «Poiché risulta che sono in corso indagini su oltre 300 persone, l'amministrazione ha depositato formale richiesta alla Procura di essere individuata come persona offesa», per potersi costituire parte civile. Anche se a quel punto la palla passerà al prossimo sindaco.

Intanto ieri per l'udienza a porte chiuse alcuni antagonisti hanno organizzato un presidio in solidarietà ai quattro imputati (due ai domiciliari e due in carcere). Una trentina di persone sono rimaste per ore davanti al Tribunale, con furgone, altoparlante e un tavolo apparecchiato sul marciapiede per il pranzo. Altrettanti agenti in tenuta anti sommossa hanno controllato la manifestazione. Non ci sono stati scontri. Gli esponenti dei centri sociali però hanno invaso corso di Porta Vittoria, bloccando il traffico e la Polizia locale ha dovuto chiudere la carreggiata per circa un'ora. Striscioni e volantini hanno celebrato l'«impresa» di un anno fa: «Il Primo maggio c'eravamo tutte e tutti. Continueremo a esserci giorno dopo giorno».

Il Comune si smentisce e non si costituisce parte civile. I no global spadroneggiano e bloccano il traffico


Open House Milano: architetture gratis tutte da scoprire

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Open House Milano: architetture gratis tutte da scoprire 1
Sezione: 

Aperti a tutti edifici pubblici e privati solitamente difficilmente accessibili. L'evento internazionale Open House approda a Milano nelle giornate di 7 e 8 maggio. È possibile prenotare le visite guidate gratuite on line e scoprire i più bei siti nascosti della città.

Open House Milano: architetture gratis tutte da scoprire

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Open House Milano: architetture gratis tutte da scoprire 1
Sezione: 

Aperti a tutti edifici pubblici e privati solitamente difficilmente accessibili. L'evento internazionale Open House approda a Milano nelle giornate di 7 e 8 maggio. È possibile prenotare le visite guidate gratuite on line e scoprire i più bei siti nascosti della città.

Open House Milano: architetture gratis tutte da scoprire

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Un intero weekend a disposizione di tutti per visitare gratuitamente i più interessanti edifici pubblici e privati milanesi. Si chiama Open House Milano ed è un evento annuale di fama internazionale. Approdato a Roma nel 2011, è alla sua prima edizione milanese: sabato 7 maggio e domenica 8 maggio, infatti, fabbricati dal notevole valore architettonico saranno a disposizione dei più curiosi. Cultori d’architettura, studenti delle facoltà milanesi e i progettisti stessi permetteranno al pubblico di (ri)scoprire una Milano inedita fatta di edifici noti e meno noti solitamente non accessibili come il Bosco Verticale, l'Unicredit Pavillion e la Fondazione Gianfranco Ferré.

Seguendo la ripartizione urbana di epoca medioevale della città suddivisa in setrieri, sarà possibile tracciare itinerari d'eccezione tra gli edifici più caratteristici sia dell’architettura milanese moderna che contemporanea. Sul sito della manifestazione Open House Milanoè possibile prenotare, entro le 14 di giovedì 5 maggio, le visite guidate per i siti che lo necessitano. Nato a Londra nel 1992, l'Open House è stato oggi adottato da 4 continenti e 31 città tra cui New York, Gerusalemme, Helsinki e Melbourne, diventando il primo festival mondiale di architettura riuscendo a coinvolgere oltre un milione di cittadini.

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Il 7 e l'8 maggio, più di 70 edifici privati e pubblici aperti a visite guidate gratuite in giro per la città

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L'orchestra della Scala torna in piazza Duomo

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Piera Anna Franini

Sarà la leonessa Martha Argerich a domare, il 12 giugno, piazza Duomo. Lei al pianoforte, e Riccardo Chailly alla testa dell'Orchestra Filarmonica della Scala: insieme per l'evento di classica più partecipato a Milano. Si attendono infatti 50mila spettatori, previsioni sulla scorta del successo delle tre passate edizioni. Serata in diretta anche su Rai5 in HD, e con anticipazioni, il 5 giugno, nel salotto di Fabio Fazio, dunque a Che tempo che fa con Chailly e la Filarmonica ospiti speciali. Programma colorato quello di domenica 12 giugno. Si parte infatti con le golosità timbriche de L'apprendista stregone, lo scherzo sinfonico di Paul Dukas. Quindi il racconto fiabesco de L'uccello di fuoco del russo Igor Strawinskij. Chiusura con l'ipnotico Bolero di Ravel. E prima, il Concerto con Argerich - ovvero l'interprete di riferimento di questo concerto - alla tastiera. Un concerto che strizza l'occhio al jazz, un po' percussivo, un po' lirico, a tratti sognante e pure scalpitante. Sempre e comunque tessuto di francesi raffinatezze sonore. Martha Argerich, la pianista vivente più intrigante in assoluto, proviene dalla Buenos Aires dei tempi d'oro, quando l'Argentina forgiava capitale umano d'eccellenza, era bottega di artisti, intellettuali, ingegneri, persino tennisti di prim'ordine. È la gran senhora del pianoforte. Fragile ed energica allo stesso tempo. Pare una leonessa quando raggiunge il pianoforte, e di fatto il suo carisma è tale da adombrare un'intera orchestra, sferra ottave, trilli, accordi d'acciaio con tecnica infallibile, una forza che non guasta il suono: sempre bello e tondo. Un camaleonte pronto a cambiare tinte e consistenze all'istante per un pianoforte che conosce tutte le gamme dell'espressione passando dal selvaggio percussivismo alla lirica pura. Rovescio della medaglia, questa interprete argentina da anni, ormai, ha rinunciato al solismo nudo e crudo, preferisce la musica da camera o combinazioni con orchestre, e ciò perché le riesce difficile reggere ansie e stress che il palcoscenico vissuto in solitudine comporta. La Argerich tornerà a collaborare con la Filarmonica in ottobre, nel corso della lunga (e referenziata) tournée che porterà la Filarmonica e il suo direttore nelle città e sale concertistiche d'Europa che contano. Chailly, direttore principale della Scala e della Filarmonica, è in questi giorni alle prese con l'opera Fanciulla del West, una Fanciulla ricostruita esattamente come l'aveva concepita Puccini. Del resto, Chailly è direttore attento a operazioni filologiche, alla riscoperta di testi dimenticati, il caso del titolo del 7 dicembre, Giovanna d'Arco. Ma anche pronto a sposare operazioni di divulgazione, per una classica offerta anche in modo più soft.

Per la quarta volta il grande evento sarà aperto alla città Sul podio Chailly, al piano la «leonessa» argentina Argerich

Riscoprendo la Milano degli architetti

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Simone Finotti

Questo fine settimana anche Milano diventa «città aperta». oggi e domani, infatti, ben 77 dimore, palazzi e siti architettonici normalmente inaccessibili, saranno visitabili gratuitamente, con tanto di guide, grazie all'evento «Open House Milano». Dal centro alle periferie, si riscoprono le «facciate segrete» di Milano e le sue vicende urbanistiche: si va da fabbricati a destinazione pubblica ad aziende, da sedi istituzionali ad abitazioni private, da edifici sacri a dimore storiche, da icone cittadine a luoghi meno noti. Piccoli e grandi gioielli di un patrimonio normalmente nascosto alla vista non solo dei turisti, ma anche degli stessi milanesi. Ci sono edifici-simbolo, come il Pirelli, la Velasca, la Rotonda della Besana, la Sormani, costruzioni storiche come Palazzo Archinto, la Palazzina Liberty, il Palazzo dell'Informazione e la Clinica Columbus, architetture della Milano che si trasforma come l'Auditorium, il Mudec e gli edifici di Porta Nuova, oltre a strutture davanti a cui siamo passati mille volte senza farci caso: un esempio è la Torre Arcobaleno, in via G. Ferrari (Comasina), trasformata in un «silo» multicolore in occasione di Italia '90. Oppure lo Studio Museo Messina, ricavato all'interno della chiesa sconsacrata di San Sisto al Carrobbio. O l'intero Quartiere Ponti , realizzato nel 1939, e la quasi coeva Santa Maria in Chiesa Rossa, che ospita Untitled, opera postuma di Dan Flavin. Sempre in sestiere Ticinese, da vedere il Collegio di via San Vigilio (Zanuso 1972) e il grattacielo orizzontale Parallelo di via Sant'Ander (Cucinella 2012). In alcuni sestieri, come Porta Orientale, ci sono edifici primonovecenteschi, come Palazzo Castiglioni di corso Venezia, accanto a interventi recentissimi, come Cenni di cambiamento, il più grande progetto residenziale in Europa con strutture portanti in legno. Qua e là la storia incontra il presente: vedi Futurdome, ristrutturazione del 2016 di un palazzo liberty che fu ritrovo futurista. Ci sono esempi di edilizia sociale, come Abitare Milano (2010), e di riconversione di spazi industriali (Open Care, nel complesso dei Frigoriferi). Non da meno il sestiere Vercellina, con l'eclettismo di Casa Rossi e il suo magnifico cortile ottagonale (1860), e il nuovissimo Borgo Sostenibile di Figino (2015).

Aperti al pubblico 77 palazzi, dalla Torre Velasca al Pirellone

La ricerca va di corsa. Anche a Milano

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Antonio Ruzzo

Una corsa di solidarietà. Una corsa per raccogliere fondi da devolvere alla ricerca sulle lesioni al midollo spinale che domani alle 13 partirà da Milano in altri 33 Paesi del mondo. La «Wings for Life World Run» si corre contemporaneamente in cinque continenti: alla stessa ora i runner di tutto il mondo correranno uniti per raccogliere fondi a supporto della Fondazione Wings for Life senza puntare ad un traguardo ma inseguiti da un' auto che partirà mezz'ora dopo e darà loro la caccia eliminando tutti quelli che raggiungerà. Vince l'ultimo che resta. La Wings For life schiererà al via campioni ed ex campioni di primissimo piano. Dalla sciatrice americana Lindsey Vonn a al mito degli ostacoli l'inglese Colin Jackson, dall'ex pilota di F1 David Coulthard al suo collega Daniel Ricciardo. In Italia per il terzo anno consecutivo si confermano Ambassador il campione del mondo di Ultramaratona 100 km Giorgio Calcaterra, l'attore Giovanni Storti del Trio Aldo, Giovanni e Giacomo e la conduttrice TV Fiammetta Cicogna. Quest'anno si unisce a loro l'ex Capitano rossonero Massimo Ambrosini e a guidare la macchina che darà la caccia ai podisti ci sarà il campione dello sci alpino , l'azzurro Giorgio Rocca. Ieri in piazza Castello ha aperto il villaggio che sarà n po' il cuore della Wings for Life italiana e dove ci si potrà iscrivere fino a domani mattina lal 10.30. La «Catcher Car» all'inizio procederà a velocità moderata aumentandola progressivamente. Il percorso italiano si sviluppa per i primi 40 km all'interno di Milano per poi proseguire in direzione Pavia e concludersi a Broni. Si partirà da piazza Castello e dopo aver percorso una quarantina di chilometri in città tra Arena, City Life, Darsena, Duomo, piazza Gae Aulenti e l'Unicredit Tower che è lo sponsor ufficiale di questa manifestazione si punterà verso l'Oltrepò. Ci sarà un blocco del traffico che via via che passerà la gara sarà tolto, quasi una domenica a piedi.

La Wings for Life Foundation nasce nel 2004 con l'obiettivo di supportare in tutto il mondo progetti di ricerca per trovare una cura alle lesioni al midollo spinale. «La Fondazione si propone di massimizzare l'impatto della beneficenza destinando i fondi raccolti completamente là dove ce n'è veramente bisogno- spiega Vieri Failli, Consulente Scientifico Fondazione- ovvero dove possono seguire percorsi di sviluppo concreti». Sono oltre 3.000.000 le persone colpite da lesioni spinali in tutto il mondo e, nonostante i 250.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, la lesione al midollo spinale non è considerata una delle cosiddette «malattie diffuse» e il progresso della ricerca in questo campo è affidato soprattutto all'appoggio di iniziative private. Dalla sua istituzione, Wings for Life ha finanziato 124 progetti di ricerca.

La manifestazione raccoglie fondi per le lesioni al midollo spinale. Al via Giovanni Storti, Calcaterra, Ambrosini e Fiammetta Cicogna

Disabile: «Il Comune ci discrimina»

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Cristina Bassi

Roberto Carnevale è un «rompiscatole». Cinquantasei anni, disabile, bussa spesso alla porta della Pubblica amministrazione. Appartiene però alla sottospecie dei rompiscatole che a volte riescono ad avere ragione. Nella selva di carte che ha accumulato infatti sono catalogati anche documenti a suo favore. Ci sono denunce, indagini aperte e archiviate, multe, ricorsi e sentenze. C'è ad esempio una dichiarazione del gip Giuseppe Gennari che pur accogliendo la richiesta di archiviazione di un fascicolo nato da un esposto di Carnevale, scrive: la parte offesa «lamenta la sostanziale inerzia dell'amministrazione comunale di fronte alla problematica relativa alla gestione del pass invalidi». Il tono «ingiurioso e minaccioso» delle sue mail al Comune di cui parla il pm? «Francamente - scrive Gennari - stupisce che si considerino ingiuriose e minacciose e-mail, agli atti, che altro non fanno che evidenziare la progressiva, legittima irritazione del cittadino che non ottiene alcuna risposta dalla Pa».

Gli esposti in Procura

Andiamo con ordine. Nel dicembre 2015 Carnevale presenta una querela in Procura, che ne riprende un'altra del luglio 2014. Cita il reato di omissione di atti d'ufficio (328 del codice penale), al centro ci sono due questioni: la mancata risposta dell'amministrazione alle istanze del cittadino via posta elettronica certificata. «Faccio fatica a spostarmi - spiega Carnevale -, quindi utilizzo molto la Pec». E la malagestione del sistema dei pass invalidi per le auto. Carnevale ha preso diverse multe per la circolazione nelle Ztl. «Al di là dei singoli fatti - scrive nell'esposto - voglio tutelare i diritti di tutti i disabili, evidenziando le difficoltà e i disagi che incontrano ogni giorno a causa del cattivo funzionamento» del Comune. In particolare sotto accusa è l'ordinanza di Palazzo Marino che obbliga il disabile con permesso di circolazione nelle Ztl a comunicare preventivamente la targa dell'auto, se diversa da quella abituale. Lo deve fare al centralino o su internet. Due sistemi, dice il cittadino, con mille disservizi.

Le Pec «cestinate»

Capitolo Pec. Carnevale ha scritto decine di mail alla posta certificata del Comune (in particolare a protocollo@postacert.comune.milano.it). Solo cinque per contestare le sanzioni, le rimanenti per altre richieste. Nessuno gli ha risposto. «Soprattutto - sottolinea - non mi è mai stato comunicato il numero di protocollo della mia pratica né il nome del Rup (responsabile unico del procedimento, ndr). Atti questi obbligatori per legge. La Cassazione ha stabilito che il mancato riscontro è una condotta omissiva. Il diritto alla risposta deriva dalla congruità dell'istanza, indipendentemente dalla fondatezza». Da qui le querele. La prima contro ignoti, la seconda contro Giuliano Pisapia. «È lui - precisa Carnevale - il responsabile dell'indirizzo Pec principale di Palazzo Marino, come da registri ufficiali della Pa. Ho richiesto i dati sui flussi di Posta elettronica certificata del Comune: quelle in uscita sono una minima parte rispetto a quelle in entrata. Non c'è stata cioè una risposta, fosse anche automatica, ad ogni messaggio».

Amministrazione colta in fallo

Le istanze non hanno avuto fortuna in Procura. Nel primo caso il pm Maria Letizia Mannella ha chiesto e ottenuto l'archiviazione. Nel secondo, stessa richiesta dell'8 marzo 2016 del pm Paolo Filippini, che tra l'altro ha iscritto il fascicolo contro ignoti nonostante la chiamata in causa di Pisapia. Una cautela, spiegano in Procura, nei casi in cui si ritenga che una persona - ad esempio il sindaco - venga citata senza un motivo valido. Manca «l'elemento soggettivo» richiesto dal reato, scrive il pm: non si può individuare «nel legale rappresentante di un ente il responsabile, dal punto di vista penale, delle disfunzioni amministrative». All'arco del cittadino tuttavia ci sono due frecce. Nel decreto di archiviazione del settembre scorso il gip Gennari sottolinea: il Comune «ignora» il codice della strada imponendo ai disabili la procedura del cambio di targa. «Il pm - conclude - tratta questo aspetto, del tutto centrale, in coda alla sua richiesta di archiviazione». L'altro a dare ragione a Carnevale, sulle multe, è il Giudice di pace. Il 29 dicembre i 14 verbali oggetto del ricorso sono stati annullati e l'ordinanza del Comune «disapplicata». Il contrassegno invalidi, dice la sentenza rifacendosi a una pronuncia della Cassazione del 2008, «è strettamente personale, non vincolato a uno specifico veicolo, con valore su tutto il territorio». Non serve comunicare il cambiamento di targa. «La mia non è una battaglia solo personale - conclude Carnevale -, riguarda tutti coloro che si rivolgono alle amministrazioni e non vengono ascoltati. Vorrei parlarne direttamente con il sindaco e il procuratore capo».

La battaglia di Carnevale: «Sui pass invalidi Palazzo Marino viola le regole. E ignora i cittadini»


Berlusconi al Manzoni per lanciare Forza Italia

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Manca ormai un mese al momento in cui i milanesi andranno alle urne per decidere chi sarà il sindaco di Milano. O almeno per scegliere tra i due candidati che due settimane dopo si sfideranno al ballottaggio. È a questo punto che la campagna elettorale entra nel vivo. Al voto per Palazzo Marino si sceglie il sindaco e anche la lista, con la possibilità di votare due consiglieri comunali. Sarà un week end molto politico: Silvio Berlusconi domani mattina, domenica 8 maggio, presenterà i candidati azzurri alle 10 al Teatro Manzoni, con Stefano Parisi, nel pomeriggio Maurizio Lupi festeggerà con Milano popolare (e ancora Parisi) la Festa della mamma, Giuseppe Sala domani presenterà il programma al teatro Burri del parco Sempione.

È possibile il voto disgiunto: si può per esempio votare Parisi sindaco e contemporaneamente votare candidati della lista Sala o del Pd. Quel che non è possibile fare è votare consiglieri comunali di una lista e dare la preferenza politica a un altro partito: se voto un candidato di Forza Italia, per esempio, il voto va direttamente a Forza Italia (e al candidato sindaco Parisi, a meno di indicazioni esplicite opposte), così come se voto Milano popolare, e non posso votare un'altra lista diversa da quella del consigliere comunale che ho scelto. Insomma, voto amministrativo e politico si intrecciano.

Così domenica Silvio Berlusconi sarà al Teatro Manzoni a presentare la lista di Forza Italia, che il leader azzurro vuole rilanciare proprio sulla base delle ultime scelte di centrodestra a trazione moderata, come è nella storia del Cavaliere e del suo movimento. Sul palco al suo fianco ci sarà Stefano Parisi, già mangaer pubblico e ex direttore generale del Comune con Albertini sindaco, profilo rassicurante e lontano dagli estremismi.

Capolista di Forza Italia è Mariastella Gelmini, da sempre una delle esponenti di punta del partito. «Abbiamo la nostra squadra per rialzare Milano e tornare a governare la città nell'interesse dei cittadini. Esperienza, competenza, passione ed entusiasmo sono le caratteristiche chiave dei nostri candidati» dice Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, annunciando la presenza di Berlusconi insieme al coordinatore azzurro di Milano, Fabio Altitonante. Sarà appunto il presidente di Forza Italia a presentare ai milanesi, dal palco del teatro Manzoni, i candidati in Comune e nei Municipi (ovvero quelle che un tempo si chiamavano zone e che adesso, con la costituzione della città metropolitana, assumono più poteri di spesa e un'autonomia maggiore). In lista per il consiglio comunale, subito dopo Mariastella Gelmini, il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Pietro Tatarella, l'ambientalista e animalista Gianluca Comazzi, l'ex capogruppo azzurro Fabrizio De Pasquale, gli storici esponenti del partito Andrea Mascaretti e Luigi Pagliuca.

Nel pomeriggio di domani sarà possibile trascorrere la Festa della Mamma con il candidato sindaco. Dalle 16 alle 19 presso il Parco delle Cave, all'associazione «Il bersagliere» di via Pompeo Marchesi 91, Milano Popolare organizza La Festa della Mamma. Una momento dedicato alle mamme e alle famiglie. Non solo parole, ma anche giochi e attività pensati per i più piccoli come il trucca bimbi. Ci saranno palloncini, gelati e merende: un modo di alleggerire le mamme nel giorno della festa. Accanto al leader di Milano Popolare, Lupi, sarà presente Stefano Parisi.

Giuseppe Sala presenterà domani, sabato 7 maggio, il programma del Pd e della coalizione che lo sostiene alle 11 al Teatro Burri del Parco Sempione. nel calendario delle iniziative del candidato sindaco della sinistra si annuncia come una giornata di discussione e di festa nel Parco, che solo alla fine si concluderà con la presentazione ufficiale del programma dal palco del Teatro Burri.

Domani mattina presenterà i candidati al Comune e alle Zone Sul palco al suo fianco Parisi e la capolista azzurra Gelmini

Comunali, ecco le squadre in campo a Milano

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Comunali, ecco le squadre in campo a Milano 1
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Tutti i nomi dei candidati nella corsa a Palazzo Marino

Parisi: "Traffico, la mia rivoluzione"

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La linea M4 non sarà finita prima del 2021 e sta già mettendo abbondantemente sotto pressione residenti e commercianti. «Escludo di realizzare nuove metropolitane entro il prossimo mandato, si può solo ragionare su prolungamenti perchè non ci sono le risorse per farne di nuove» afferma il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi. Che invece ieri ha anticipato i primi «quattro progetti per rendere Milano più veloce e più verde, con poche risorse faremo una rivoluzione». Con un punto fisso: «Non intendo aumentare il biglietto, anzi bisogna su ticket integrati con il passante e certo si dovrebbe eliminare quello scatto ad esempio tra Milano e Assago». Lo dice più chiaramente Gabriele Albertini di fianco a lui, l'ex sindaco che guida con Manfredi Palmeri la lista civica di Parisi «Io corro per Milano» e ieri lo accompagnato per la prima volta ad un mercato per un giro elettorale (al Gratosoglio) incassando ancora grandi complimenti dai cittadini. «Dobbiamo ragionare sulla possibilità di far utilizzare il biglietto Atm da 1,5 euro su tutta la Grande Milano, anche a beneficio dei city users che vengono in città per lavorare. Non è ancora una promessa perchè bisogna vedere bene i bilanci, ma penso sia fattibile».

Ma si parte dai quattro progetti concreti. Primo: riaprire al traffico tutta la Cerchia dei Navigli, quindi completare il «cerchio» togliendo il divieto alle auto in piazza Castello («assurdo e ideologico, ha peggiorato la viabilità intorno») ma anche «proteggere l'attraversamento pedonale del parco delle Basiliche» con un ponte o piuttosto un sottopasso in via Molino delle Armi. Su piazza Castello porta ad esempio Times Square a New York, «tra due mesi ci sarà una grande area pedonale ma compatibile con il passaggio delle auto». Secondo: trasformare la linea 90/91 in un servizio di bus rapido, quasi una metropolitana leggera («e in viale Umbria verrà abbattuto il mercato coperto per velocizzare i bus»). Come? Completamento delle corsie preferenziali, semafori intelligenti per dare la precedenza ai mezzi («e che funzionino per questo, il sistema già c'è»). E creare (terzo) quella circle line ferroviaria che era il pallino dell'ex assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli, un punto che la giunta Pisapia aveva eliminato dal piano di recupero degli ex scali Fs, comunque naufragato in aula. In pratica, una cerchia ferroviaria che funzioni come un metrò di superficie, con passaggi dei treni ogni 8/9 mnuti: «Vanno incrementate le frequenze dell'attuale passante e introdotte le fermate di Canottieri, Tibaldi, Turro, Marche, Dergano, Stephenson. A collegare il secondo e terzo progetto, la creazione di piattaforme di interscambio dei bus di superficie (qui un modello può essere il Brasile), in modo che gli utenti scendano da un mezzo e trovino subito pronto il collegamento successivo, «alle fermate ci sarebbe un sistema di tornelli anti-abusivi».

Per finire, lanciare la «Milano Orbitale», un evento stile «Stramilano» ma in bici invece che a piedi che porti a conoscere quel percorso di 72 chilometri che si potrebbe fare già oggi in bici o a piedi lungo la cintura verde di parchi che circonda la città «Una volta fatta conoscere inseriremo una cartellonistica stradale, attraversamenti per pedoni e ciclisti, stazioni del bike sharing».

Parisi pensa al ticket unico da 1,5 euro anche per l’hinterland. Auto in piazza Castello e sottopasso al parco delle Basiliche

Comunali, tutti i candidati a Milano

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COALIZIONE CANDIDATO SINDACO DEL CENTRODESTRA STEFANO PARISI

Lega Nord

Salvini Matteo
Morelli Alessandro
Lepore Luca
Bastoni Massimiliano
Molteni Laura
Bernardelli Roberto
Ghilardi Ernestina Maria
Giacomazzi Alessandro
Scaramucci Cristina
Salerani Enrico Maria
Goldoni Giuseppe Carlo
Testa Francesca
Senna Gianmarco
Abbiati Gabriele Luigi
Albamonte Francisca Carmen
Belli Alberto Luigi
Sofo Vincenzo
Lettieri Aldo
Bevilacqua Gianantonio
Marnini Carlo
Contini Barbara
Morgillo Claudio
Cerea Pietro
Castenetto Nives Bianca
Tortini Alessandra
Babbini Giuseppe
Dragan Piero Tommaso
Patruno Gianluca
Calia Roberto
Caproni Massimo
Anvar Susanna
Serravalle Lorenzo
Carelli Rosanna Maria
Berardinetti Mario
Chinaglia Maria Alda
Barbieri Roberto
Accinelli Laura
Movio Alessandro
Ragozzini Marisa
Palmieri Nicola Antonio
Benedini Barbara
Regazzini Alberto Filippo
Spinelli Massimiliana
Rancati Agostino
Locatelli Aurelio
Corazzo Rodolfo
Ferrazza Rosanna
Papini Luca

Partito dei pensionati

Fatuzzo Carlo
Portolesi Rosario
Esposito Vincenzo
Siotto Giovanni
Marangoni Pietro
Gola Ivana Giulietta
Bucci Giovanni
Pontiroli Massimiliano
C ravedi Angelina
Vitale Gennaro
Miserotti Lino
Boldrini Giacinto
Barilli Carla
Parrella Concetta
Ramadori Patrizia
Leone Mario Antonio
Viscomi Alfredo
Monterisi Concetta
Coccoli Rosaria
Sarragiotto Elisa
Avitabile Gianluigi
Molfini Francesco
Casazza Adriana
Bianchi Renata Enrica
Ascione Salvatore
De Rosa Emilio
Pestoni Graziella
Berto Franco
Cuciniello Giuseppe
Cicero Maria
Rutigliano Katia
Greco Ada
Settino Pier Giulio
Gargantini Aquilino
Miranda Aurelio
Romano Luciana
Colombo Claudia
Berto Claudio
Bruno Giuseppe
Manzato Alessandro
Golia Maria
Sirica Filomena
Specchiarelli Danilo
Cipolla Antonino
Roberto Raffaella
De Momi Maria
Fomia Cinzia
Lo Re Salvatora Maria

Fratelli d'Italia

De Corato Riccardo
Osnato Marco
Frassinetti Paola
Cadeo Maurizio
Alibrandi Salvatore
Anselmi Caterina
Bianchi Alessandra
Borelli Patrizia Alberta Maria
Bottignolo Diana
Cacucci Maira
Cernuschi Maurizio
Chiaramonte Girolamo
Chiusa Tiziana
Costa Tommaso
Crepaldi Adriano
D'Addona Mara
Dal Cerri Maddalena Isabella
D'Ambrosio Virginia
Dassisti Michela
Dessì Cristian
Dibisceglie Daniel
Di Mino Pietro
Faltas Magdi
La Bollita Antonio
Leonardi Arianna
Leone Davide
Longo Grazia
Masini Andrea
Minguzzi Ruggero Livio
Ormeni Revina
Paglietti Carlo
Pasquinucci Eugenio
Pavel Irina
Perrotta Carmine
Pilati Andrea
Pili Annalisa
Potukian Andrea
Prono Lavinia
Rendrini Alessandra
Sambataro Velia
Sasvari Eva
Spadavecchia Gaetano
Spandre Luca
Tagli Simona
Toscano Tony
Ungaro Gabriella
Volontè Alberto
Volpicelli Romeo

Io corro per Milano (lista civica)

Albertini Gabriele
Palmeri Manfredi
Artioli Alberto
Badessa Daiana
Battanta Fabrizio
Bellotti Alberto
Bertazzi John
Bosetti Paola
Buttiglieri Mariangela
Calì Andrea
Creperio Susanna
De Sanctis Francesco
De Balzo Beatrice
Di Tolle Marco Luigi
Falsitta Patrizia
Farneti Pietro Maria
Favulli Rosanna
Ferrario Ilenia
Ferrentino Bryan
Fertilio Dario
Figini Federico
Franceschelli Vincenzo
Friggi Simone
Gavazzi Emanuele
Giuliani Enrico Orazio
Grassi Raffaele
Lascaro Tommaso
Marinoni Cesare Andrea
Martella Paola
Mazzucotelli Erika
Migliarese Francesco
Montrone Fausto
Nobili Stefano Attilio
Ortona Yoram
Pinto Luigi Francesco
Ravanelli Maria Vittoria
Reho Daniela
Scandroglio Miriam
Scarselli Viola
Seminara Franco
Spadoni Giovanna Giulia
Spinola Michela
Timo Vania
Tortorella Maurizio
Varsallona Anita
Visponetti Mirco
Volpi Marco
Zecchi Stefano

Forza Italia

Gelmini Mariastella
Tatarella Pietro
Comazzi Gianluca Marco
De Pasquale Fabrizio
Mascaretti Andrea
Pagliuca Luigi
Accardi Giovanni
Aggujaro Vania
Amicone Luigi Tommaso
Anguissola di San Damiano Marco
Baldassarre Gianfranco
Baranzelli Valter
Bellē Orietta
Berra Cesare Celeste Federico
Blanco Roberto Serafino
Boccalini Emilio Luigi
Cantale Mariano
Carcano Emanuela
Carruba Michele Olivo
Celestino Pietro Giorgio
Colacicco Orietta
Coletta Carmine
Costa Benedetta Maria
De Chirico Alessandro
Dondi Lorenzo Guido
Donzelli Lelia
Falciola Luigi
Fera Flavio Gregorio
Giovine Vincenzo
Gorgoglione Antonio
Iriti Marcello
Lombardi Maurizio Leonardo
Massaro Daniele
Navone Paola
Negrini Giuseppe
Paleari Simone
Panissa Silvia
Piazzolla Domenico
Ruggiero Guendalina
Sacchetto Alessandra
Sardone Silvia
Schirinzi Luciano
Serra Agnese
Sicignano Francesco
Sorrentino Valentina
Turrini Ileana
Zanetti Patrizia

CANDIDATO SINDACO DEL CENTROSINISTRA BEPPE SALA

Pd

Majorino Pierfrancesco
Rozza Carmela
Maran Pierfrancesco
Granelli Marco
Moratti Milly
Abdel Qader Sumaya
Arienta Alice
Barberis Filippo
Barini Fabrizio
Battaglino Simona
Bertolè Lamberto
Bocci Paola
Buscemi Elena
Capirchio Donatella
Caputo Roberto
Cardone Teresa
Casalini Roberto
Ceccarelli Bruno
Censi Arianna
D'Amico Simonetta
Dambra Luciana
De Censi Anna
De Marchi Diana
Devoto Antonio
Francioso Francesco
Gentili David
Giungi Alessandro
Iardino Rosaria
Ismail Maryan
Lupatini Enrico
Marossi Giacomo
Martinelli Ettore
Monguzzi Carlo
Montani Eleonora
Nahum Daniele
Osculati Roberta
Pacente Carmine
Pantaleo Rosario
Rinaldi Antonio
Ruzzon Lidia Katia
Scavuzzo Anna
Specchio Laura
Stanzani Mattia
Tosoni Natascia
Turco Angelo
Ugliano Aldo
Uguccioni Beatrice
Vasile Angelica

Sinistra per Milano

Colombo Daria Martina Maria
Pirovano Anita
Del Corno Filippo Raffaele
Limonta Paolo
Gemini Giuliana Maria
Gibillini Luca
Gentile Francesca
Graglia Piero
Mantelli Elena
Marconi Maria Rosa
Laurito Emo Salvatore
Musacchia Isabella
Lenzini Enzo Raffaele Alfiero
Pavlidi Irene
Levi Della Torre Stefano
Pirola Fiorella
Mapelli Roberto
Regondi Simona
Mariani Antonio Lino
Romano Monica
Mazzei Marco
Tempesti Lucilla
Montali Lorenzo
Trapella Gabriella
Paladini Luca
Venzi Mietta
Pinna Antonio
Wallnofer Donatella
Renzi Stefano
Zanfi Claudia
Riva Fabio Bruno
Barone Cinzia Piera
Rosa Giuseppe Michele
Barzini Benedetta
Simonetta Stefano Luca
Bonessa Monica
Trivellini Guido Ettore
Campolo Daniela
Vescarelli Federico
Carrera Ornella
Bassini Loris
Fanfani Silvia
De Natale Carmelo Natale
Fantaguzzi Paola
Fedrighini Enrico
Filice Cesira Paola
Fiocco Valter Giorgio

Idv

Rota Ivan
Di Bello Maria Liliana
Ferrari Massimo
Gandolfi Luca
Maccabruni Roberto
Acquati Donatella Daniela
Albanese Ivan
Amalio Daniela
Balladares Carolina Brigitte
Barbieri Manuela
Barlassina Dina Rossana
Boscani Sonia
Briga Massimo
Calandra Francesco
Cantarella Carmelo
D'Angelo Roberto
Fasano Monica Maria Assunta
Fernandez Marquez Lissette
Frigerio Manuela Rita
Gallina Francesca Giuseppina
Grassi Andrea
Guerriero Anna
Iacobellis Lino Nicola
Iorio Maria Rosaria
Jouini Fatma
La Rosa Francesco
Ligas Maria Bonaria
Miccoli Carmine
Morelli Graziella
Orellana Enmanuel Jaime
Palumbo Davide
Pavel Otilia
Piga Maria Barbara
Quatela Mirna
Rea Antonio
Rossi Stefano
Sacerdoti Michele
Scagnelli Simone
Seibezzi Cinzia Rosalia
Speringo Riccardo
Tescarolo Davide
Valsecchi Andrea
Vincenti Daniele

CANDIDATO SINDACO GIANLUCA CORRADO

Movimento Cinque Stelle

Patrizia Bedori
Francesco Maria
Simone Sollazzo
Marialaura De Franceschi
Katia Tarsia
Daniele Beretta
Francesca Vita
Bruno Biondi
Monica Barbara Negri
Luca De Bernardis
Emanuele Santamato
Caterinella detta Nella Napoli
Aniello Manna
Antonio Montaruli
Stefano Limido
Costantino Grimaldi
Vito Ceravolo
Matteo Ferrario
Paolo Roberto Piccinelli
Giacomo Germinario
Alessandro Ragusa
Ines Rabasco
Marilla Reale
Pierluigi Riccitelli
Seefel Eslam
Alessandra Gianotti
Sabino Casamassima
Matteo Cattaneo
Santo Crea
Marilù Airoldi
Luigi Rovina
Paolo Conconi
Giovanni Adamo
Roberta Vianello
Marco Giannitelli
Elena Sironi
Jacopo Dario Vanelli
Michele Giordano
Tiziano Creola
Silvia Sabatini
Giuseppe Ventura
Ester Tagliaferri
Carmelo Carchedi
Cristina Russo
Piera Cadili
Giampaolo Rapuzzi
Luca Guidarelli
Cosimo Trenta

CANDIDATO SINDACO MARCO CAPPATO

Radicali

Lipparini Lorenzo
Bonvicini Barbara
Scopelliti Francesca
Barazzetta Claudio
Bassetti Federica
Bilotti Stefano
Bullo Andrea Ivan
Caravita Giuseppe
Carenzi Antonella
Comeni Veronica
Cossu Giulio
Costanzo Paolo
Cracco Giovanna
Dal Monte Maria Teresa
De Manincor Viera Edgardo
De Muro Sergio
Felicetti Gian Mario
Filippi Manuela Alessandra
Fragozzi Enrico
Gandolfo Carlo
Garlato Tiziana
Giovenzana Giovanni
Girombelli Claudia
Guaiana Yuri
Mandelli Luigi Guido
Marazzi Marco
Milella Marina
Monopoli Antonia
Montemagno Francesca Maria
Oshafi Floreta
Pazzini Fabio Guido Domenico
Pitta Marcello
Poirè Francesco
Radaelli Claudio Maria
Ribali Roberta
Romano Cesare Paolo
Rossi Massimo
Roveda Angela
Scaioli Vidmer
Triola Sabrina Armanda
Uberti Claudio
Vittoria Marco Nicola
Zerosi Cristiana
Gallo Filomena
Federico Valerio
Mucci Mara
Orellana Luis Alberto
Mina Welby

CANDIDATO SINDACO BASILIO RIZZO

Milano in Comune

Albanese Ottavia
Barra Bernardo
Baroni Maria Carla
Belli Gianni
Biemmi Ines Giulia Carla
Bonetti Mario
Bigatti Luigia detta Lella
Brenna Sergio
Caffa Franca Emilia
Campesi Claudio
Camposampiero Anna Bruna
Chiesa Jonathan Leonardo
Cattafesta Cristina Elisa
Crepaldi Luigi
Corsetti Grazia
D’Ambrosio Roberto
Danesi Simonetta
Escobar Roberto Luigi
Faranda Tecla Maria
Galanti Giorgio
Fossati Cinzia
Giudici Giovanni
Gargiulo Carmen
Guaman Jara Allende Neumane
Leonardis Irene
Innocenti Roberto Giuseppe
Maiocchi Angela Eva
Lanzani Alessandro
Mercurio Giovanna
Leodi Piero
Posterino Caterina
Merlin Vladimiro
Quagliuolo Laura Maria
Muhlbauer Luciano
Raimondi Albarosa
Nespor Stefano
Simonini Cristina Luisa
Passera Federico
Sonego Anita
Pataccini Renato
Ubaldeschi Giovanna
Pavesi Roberto
Quaianni Tullio
Rizzati Francesco
Sinicato Federico
Sironi Maurizio Antonio
Terragno Francesco
Tomaselli Vincenzo

CANDIDATO SINDACO NATALE AZZARETTO

Partito Comunista dei lavoratori

Prini Luca
Allevi Paolo
Amura Michele
Anfossi Francesco
Attanasio Ciro
Bassi Maria Catia
Beggio Ornella
Beretta Maria Laura
Bombardieri Sara
Cantalamessa Francesco
Casati Dario
Castello Franca
Cimmino Vincenzo
Dovis Giovanni Mario
Felicetti Elena
Fonti Anna Maria
Fumagalli Valentina
Grassi Innocente Edoardo
Leggeri Anna Maria
Locati Natale
Mantovani Tiziana
Matta Carla
Mattina Giuseppe
Montuori Fabrizio
Nobili Piero Luigi
Parlanti Bianca
Parlanti Rosa
Piacere Filippo
Piccardi Enrico
Piciucchi Franco
Ranieri Giuseppe
Romito Walter
Salvo Gaetano
Soin Bruna Luigia
Tripodi Santino Mario

CANDIDATO SINDACO NICOLÒ MARDEGAN

Noi x Milano

Marozzi Paola Chiara
De Rosa Angela
Colombo Marinella
Pugni Paolo
Novetti Francesco
Vallelunga Graziella
Palomares Paredes
Arcidiacono Pierluigi
Arrigoni Aldo Maria
Balestrini Simone
Bargiggia Rossella
Basta Shokri
Bellini Patrizia
Benevento Carmela
Biavaschi Stefano
Brambilla Cristina Luisa
Brambilla Guidomaria
Casali Angelo
Casella Sabrina Eliana
Correale Gabriella
Costantini Pietro
Di Scipio Anna
Fiume Gherardo Giorgio
Giovanoli Andrea
Guidi Sarah
Lodolo D'Oria Vittorio
Malagò Franca
Mattiazzi Silla deto Silla
Malgrati Armando
Neri Elisa
Palazzo Alessandro
Pascale Giovanni
Poltronieri Alessandra
Pongiluppi Emanuela
Pozzari Claudio
Raina Raffaella
Rainoldi Cecilia
Rusconi Paolo Giacomo
Salamina Francesca
Salvo Ilaria Caterina
Sansone Francesco
Savarola Avella Alberto
Sessa Fabrizio Vincenzo
Sperati Pierangelo
Tenca Paola Rosa
Trefiletti Massimo Egidio
Troia Luigi
Urso Giovanni

CANDIDATO SINDACO LUIGI SANTAMBROGIO

Alternativa Municipale

Besostri Felice Carlo
Anedi Gabriella
Bochicchio Francesco
Niutta Silvana Antonietta
Goggi Giorgio
Rossetti Beatrice
Monici Walter
Andreescu Luminita Mihaela
Righini Marco
Argentini Tommaso
Bozzani Angelo
Brambilla Roberto
Cantoni Simona
Caroli Luigi
Cati Sergio
Cavazzoni Emma
Ceriani Claudio
Chiappalone Giovanna
Coggiola Paolo
Cristadoro Giuseppina
Cunegatti Donatella
Currà Martina
Decio Bruno
Ferreri Alessandra
Fumagalli Casimiro
Fumagalli Ernesto
Galeotti Paola
Giorgetti Michele
Grandini Valeria
Kalboussi Mahmoud
Mainero Marina
Mansi Patrizia
Marcone Pasquale
Marinoni Claudio
Morace Pietro
Mura Luciano
Nalin Chiara
Pasetti Luca
Patriarca Fabrizio
Pavesi Marco
Ratti Elisa
Ronchi Anna
Sculli Maria
Spirolazzi Isidoro
Squillante Vincenzo
Vanzillotta Antonio
Venanzio Walter
Verde Anna

Lombardia, slitta l’assessore alla sanità. Maroni: "Arriverà prima delle elezioni"

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Slitta la nomina dell’assessore lombardo alla Sanità in regione Lombardia. Ma il presidente lombardo Roberto Maroni, che ora ha im mano le deleghe fin dall’arresto a ottobre di Mario Mantovani, assicura: «Ci sarà prima delle elezioni». Traballa il nome di Viviana Beccalossi, ora assessore all’Urbanistica in quota a Fratelli d’Italia. Piace agli ambienti leghisti, a cominciare da Maroni, ma paga il prezzo del «caso Bertolaso» a Roma che ha costretto a rivedere gli equilibri e a far slittare la nomina. Forza Italia infatti rivendica la poltrona in base a quel tacito accordo con la Lega secondo cui se uno dei due partiti ha la presidenza, all’altro spetta la vicepresidenza e l’assessorato alla Sanità, quello più importante. Gli Azzurri non hanno fretta e per loro va bene anche far slittare la nomina al post voto, quando pesi politici ed equilibri saranno più chiari. Maroni comuqnue ha annunciato la nomina «prima delle elezioni». La data del voto, ha sottolineato, «non mi ha mai condizionato. Ci sono valutazioni diverse, mi rendo conto, ma io faccio il presidente della Regione e voglio fare quello che serve per il miglior funzionamento della Regione e per dare risposte concrete ai cittadini».

Traballa il nome di Viviana Beccalossi, data per certa fino al caso Bertolaso a Roma. Forza Italia rivendica la poltrona

La crudeltà dell'uomo per un posto di lavoro

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Ferruccio Gattuso

Viste da quaggiù, quelle finestre al venticinquesimo piano non dicono niente. Sono gli occhi di vetro di un grattacielo anonimo, uno dei tanti che sfrecciano verso l'alto nelle città contemporanee. Eppure, dietro a quelle finestre potrebbe andare in scena un gioco al massacro. Un rito sadomaso fatto di parole, inganni, avidità dove la moneta da spendere a fondo perso è la dignità. Vendersi e trasformarsi, da perfetti camaleonti. Per poi vendere e trasformare tutto quello che c'è fuori da quella finestra, nel mondo giù in basso. Vuoi ottenere quel posto di amministratore delegato? Allora supera il colloquio, supera il test. Che è poi una sfida a quattro, una partita a poker. A questo punto, anche se ne «Il metodo» di Jodi Galceran in cartellone al Teatro Manzoni fino al 22 maggio (ore 20.45, domenica ore 15.30, ingresso 35-23 euro, info 02.76.36.901) - le risate non sono poche, la definizione più opportuna per questa piéce intelligente e amara è «thriller».

La storia scritta dal drammaturgo catalano approda a Milano con la regia di Lorenzo Lavia e un cast di tutto rispetto composto da Giorgio Pasotti, Gigio Alberti, Fiorella Rubino e Antonello Fassari. Sono loro i protagonisti di un perfetto kammerspiel crudele dove, in una asettica sala riunioni, quattro candidati cercano di acciuffare l'incarico di manager di una importante multinazionale. Al pubblico, il privilegio di sbrogliare la matassa del thriller. Quale sia, lo spiega Gigio Alberti: «Nei primi cinque minuti si scopre che uno dei quattro candidati è lo stesso esaminatore spiega l'attore Ogni quarto d'ora di spettacolo c'è un cambio pagina, lo spettatore non riesce a capire il reale carattere dei personaggi. Lo spiazzamento del pubblico è totale».

Il test che va in scena, e che spinge i candidati a prove di furbizia ma anche di auto-umiliazione, non è purtroppo fiction, ma la realtà. «Conosco alcuni manager rivela Antonello Fassari che dopo aver visto lo spettacolo hanno detto di esserci passati: anni fa si preconizzava che le multinazionali avrebbero esautorato gli Stati, e che per farlo si sarebbero dovuti affidare a uomini aziendali la cui vita privata doveva aderire perfettamente a quella professionale. Sta avvenendo». Un testo dall'alchimia perfetta, quello di Galceran, che ha attirato sul palcoscenico Giorgio Pasotti: «Erano anni che non facevo teatro spiega il protagonista di celebri film come L'ultimo bacio e La grande bellezza -. Dopo aver letto questa sceneggiatura ho accettato subito. È lo spettacolo che vorrei vedere a teatro come spettatore. Moderno, attuale, ricco di suspense ma con una sua dose di surreale che porta alla risata». Ma la competitività e la dissimulazione esistono solo tra i manager o anche tra gli attori? «Forse tra i divi di Hollywood scherza Pasotti . Forse sono molto fortunato io ma nel cinema non ho mai subito colpi bassi. Sono amico di colleghi come Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria, facciamo vacanze in comune, i nostri figli sono amici tra loro».

«Il metodo» mette in scena un colloquio in cui la dignità è spesa a fondo perduto

«Per strada», incontro tra naufraghi di terra

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Antonio Bozzo

Il critico Eligio Possenti scriveva, nel 1962, che i veri nemici del teatro non sono la televisione e il cinema (oggi aggiungerebbe Internet), ma la scarsa convinzione degli attori e dei registi: i primi soprattutto se presi in prestito dagli schermi, i secondi schiavi di classici che riducono a loro piacimento, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Tanta convinzione, e amore vero per le scene, sprigiona invece «Per strada», al Parenti fino al 15 maggio.

Il lavoro è frutto dell'incontro di tre persone: l'autore e interprete Francesco Brandi, il suo collega in palcoscenico Francesco Sferrazza Papa, il regista Raphael Tobia Vogel (al debutto teatrale: Vogel è prima di tutto videomaker, e ha lavorato nel cinema con Salvatores e Avati). «Per strada» prende le mosse in una terra desolata, sotto una bufera di neve, con catene da montare sulle gomme della macchina e vite da mettere a posto. Fiocchi poetici accompagnano la scoperta reciproca dei due naufraghi di terra: il Brutto (Brandi, ovvero Jack) e il Bello (Sferrazza, ovvero Paul). Nel loro incontro scontro, che diventerà chiasmatico quando l'uno si scambierà con l'altro nel destino, ci sono tutte le ossessioni di una generazione di mezzo: quella che aveva 15 anni o giù di lì nel 1994, quando Roberto Baggio sbagliò il rigore a Pasadena, contro il Brasile, e sfumò il titolo Mondiale per l'Italia.

Non vogliamo togliere la sorpresa svelando di più, ma ci sono pure una pistola, un cane finto trattato come vero, discorsi su donne amate o tradite, una racchetta-chitarra sulla quale intonare «Hey Jude» dei Beatles, disamine su tristezza («non so cosa più triste che non più essere triste», scriveva Gozzano) e malinconia. Aiuto, direte, chissà che noia. No. Lo spettacolo è un fuoco di fila di buone battute, ha ritmo, scoppietta di sorprese (e non vi sveliamo il finale). Jack e Paul giocano la loro parte come si trattasse di un match di tennis: sempre al tempo giusto, segnando punti (le risate del pubblico, trascinato dalla storia), facendo l'occhiolino a topos comici come la celebre lettera scritta da Totò e Peppino in «Malafemmena». Entrati in sala pensando di vedere una pièce beckettiana, ne usciamo rincuorati apprezzandone la regia sicura e il rigore con cui viene recitato un testo nuovo («percorso ironico e contraddittorio verso la libertà emotiva», lo definisce Brandi). La messinscena di Vogel, che utilizza anche proiezioni video sui tulle che delimitano lo spazio, ci porta con il sorriso dentro una vicenda emblematica di una generazione tra le spire del fallimento. Un tiro metterà la parola fine alla storia. Un tiro sbagliato come il rigore di Baggio.

Buone battute, ritmo e sorprese nel lavoro di Francesco Brandi


Si dà fuoco in strada, inutili i soccorsi dei vicini

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La via disperata scelta per morire lo ha reso irriconoscibile. E per dargli con certezza un nome sarà necessario l'esame del Dna. Anche se una prima ipotesi su chi sia quell'uomo di Quarto Oggiaro che si è dato fuoco nella serata di venerdì è stata fatta dalla polizia. Si tratterebbe di un anziano di 77 anni che viveva nel quartiere, A.S. In passato gli era stata diagnosticata una depressione, non aveva precedenti penali.

Venerdì sera intorno alle 22 alcuni abitanti della zona hanno notato le fiamme in via Ungaretti. Un uomo si era dato fuoco con un accendino e una bottiglia di plastica piena di liquido infiammabile - benzina o alcol - che è stata ritrovata vicino al corpo. I primi a dare l'allarme sono stati alcuni ragazzi: hanno visto le fiamme quando avevano già avvolto la vittima. «Ho sentito le urla delle persone in strada - racconta uno dei vicini intervenuti in soccorso - e vedendo le fiamme sono uscito. Ho preso un estintore dal locale delle caldaie e ho provato a spegnerle». Purtroppo però era tardi, per l'anziano non c'era più nulla da fare. Gli operatori del 118 chiamati sul posto, una volta arrivati hanno constatato che era già morto. Sono intervenuti anche la polizia e i vigili del fuoco. Le prime segnalazioni infatti parlavano di un generico incendio.

Dai primi accertamenti sembra proprio che si tratti di un suicidio. Gli investigatori della Squadra mobile non hanno rilevato segni di violenza né altri elementi che possano far pensare a qualcosa di diverso da un gesto estremo. Non se ne conoscono per ora i motivi. Nelle prime ore di ieri non si conosceva neppure l'identità della vittima. Le condizioni del corpo carbonizzato infatti lo rendevano irriconoscibile e non era stato possibile ipotizzarne l'età. La polizia si era concentrata sui casi di persone scomparse e aveva lanciato un appello ai residenti del quartiere, perché segnalassero elementi utili al riconoscimento. A eventuali testimoni era stato chiesto di farsi avanti per raccontare cosa avessero visto.

In aiuto agli agenti è arrivata la moglie del 77enne. Ieri mattina si è presentata al commissariato di Quarto Oggiaro dicendo che il marito era sparito da casa dalle 21.30 di venerdì, quando era uscito da solo. Accanto al corpo devastato dalle fiamme sono stati trovati anche un piccolo innaffiatoio e un mazzo di chiavi, che sono dell'appartamento in cui A.S. viveva con la moglie. Da qui la deduzione. L'identificazione però resta solo «apparente», spiega la polizia. I risultati certi arriveranno nei prossimi giorni dall'autopsia disposta dal pm Giordano Baggio e dalle analisi del Dna. Solamente allora sarà possibile dare un'identità certa alla vittima ed eliminare ogni dubbio su quello che è successo.

CBas

L'uomo aveva 77 anni e in passato aveva sofferto di depressione

Sala è in mano alla sinistra La lista dei moderati fa flop

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Nella caccia tra Stefano Parisi e Beppe Sala al voto dei moderati, il candidato del centrosinistra parte in svantaggio. Dopo aver dovuto già rinunciare a candidare nella sua lista civica Massimo Ferlini, vicepresidente della Compagnia delle Opere, per i paletti imposti dalla sinistra, è naufragato anche il progetto di una quinta lista di appoggio che avesse la scritta «Moderati» anche sul simbolo. Il piano per riportare un pò più al centro la barra della coalizione è partito in estremo ritardo, giorni fa l'area di Scelta Civica che fa riferimento a Enrico Zanetti ha provato a replicare a Milano la costruzione di una lista ispirata all'esperienza lanciata dai Moderati di Giacomo Portas che nel 2011 a Torino hanno raccolto quasi il 10% dei voti risultando il terzo partito dietro a Pd e Forza Italia e contribuendo decisamente alla vittoria di Piero Fassino. Il tentativo è fallito. Ieri mattina ancora intorno alle 11.30, alla kermesse organizzata al teatro Burri al parco Sempione per lanciare il programma di Beppe Sala, il segretario Pd Pietro Bussolati e altri esponenti dem hano invitato ripetutamente il pubblico ad andare ai banchetti per raggiungere la quota delle mille fime necessarie per depositare la quinta lista a sostegno di mr Expo. Alle 12 è scattato il time out per presentare simboli e candidature, e i Moderati sono rimasti fuori dal portone dell'Anagrafe. Nelle stesse ore invece il candidato del centrodestra Parisi annunciava di aver incassato anche l'endorsement dell'Udc di Pierferdinando Casini. «Ho ricevuto una sua telefonata - ha riferito durante un appuntamento elettorale - e ,o ha assicurato il pieno supporto alla mia candidatura». Non ci sarà una lista Udc, era stato annunciato Marco Cozzi come candidato sindaco alternativo a Parisi, ma non ha depositato le firme e sosterrà dall'esterno la coalizione di centrodestra. Una coalizione sempre meno filo-leghista, se che dopo l'appoggio dell'ex ministro Corrado Passera, la lista «Milano Popolare» guidata dall'ex ministro ciellino Maurizio Lupi, ora c'è anche l'appoggio esterno dello scudocrociato. Questa mattina Parisi sarà invece a fianco del leader di Forza Italia al teatro Manzoni per la presentazione della lista azzurra guidata da Mariastella Gelmini, sul palco interverranno sia lei che il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti. Prima, Parisi interverrà all'incontro organizzato con i socialisti organizzato dall'ex assessore Stefano Pillitteri (che corre nella lista Milano Popolare) e a cui parteciperanno gl onorevoli Francesco Colucci e Maurizio Sacconi (alle 10.30 al teatro Litta, «Da Turati a Craxi alla socialdemocrazia 2.0»).

Sarà a Milano per partecipare a «Che tempo che fa» su Rai3 ma il premier Matteo Renzi non dovrebbe invece incrociare oggi il Beppe Sala. Ieri sul palco del teatro Burri mr Expo si è mostrato positivo, anche se gli ultimi sondaggi lo danno dietro allo sfidante del centrodestra: «Io voglio vincere il 5 giugno, sia chiaro - ha spronato il pubblico -. Dobbiamo vincere il 5 giugno, prendete un giorno di ferie così evitiamo il ballottaggio». E ha difeso il segretario Pd, «può piacere o non piacere - ha sostenuto - ma sta cercando di innovare e fare cose, e molto spesso trova obiezioni pretestuose perchè chiunque prova a innovare in Italia, trova dei nemici. Voglio sempre essere quello che sono, con la mia testa e la mia sensibilità, ma su certe cose sono più che dalla sua parte». Sull'ipotesi di un incontro già oggi ha preso tempo: «Stiamo vedendo, lo devo sentire oggi pomeriggio (ieri, ndr.)». Parlando del programma elettorale è partito dalla questione moschea, affermando che «non è il tema centrale della città, ma nel giorno in cui sindaco di Londra diventa un musulmano, figlio di un autista pachistano, non trovo altro aggettivo che deprimente rispetto al tentativo del centrodestra di buttarla in caciara». Parisi ha già spiegato che «la moschea prima o poi si farà, ma è un tema marginale e solo dopo una legge dello Stato che dia ai sindaci garanzie su controlli e provenienza dei capitali».

ChiCa

L'area di Scelta Civica che doveva sostenere il candidato Pd non raccoglie le firme L'Udc, invece, sceglie di sostenere Parisi. Che oggi sarà con Berlusconi al Manzoni

Big, ex atleti e islamici: parte la corsa al voto

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Chiara Campo

Nove in corsa per la poltrona da sindaco e 785 per un posto in Consiglio. Ieri alle 12 è scattato il time out per depositare nomi e simboli per partecipare alla sfida per il Comune e sulla scheda-lenzuolo ci saranno 17 liste. Potevano essere 18, il team di Beppe Sala ha tentato fino all'ultimo minuto di raccogliere le mille firme necessarie per allargare la coalizione di centrosinistra a una quinta lista dei «Moderati», ma il progetto è naufragato. E in 13 avevano annunciato di puntare al dopo-Pisapia, ma alla fine la partita per governare Milano fino al 2021 sarà a nove: in campo Beppe Sala sostenuto da Pd, Sinistra x Milano, Idv e lista civica «Noi, Milano», il candidato del centrodestra Stefano Parisi con 6 liste di supporto (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Milano Popolare, la civica «Io corro per Milano» e Partito Pensionati). Si presentano con una sola lista a testa gli altre sette in pista: Gianluca Corrado (Movimento 5 Stelle), Basilio Rizzo (Milano in Comune), Marco Cappato (Radicali), Nicolò Mardegan (NoixMIlano), Natale Azzarertto (Partito Comunista dei Lavoratori), Luigi Santambrogio (Alternativa Municipale) e ieri è riuscita a consegnare le firme anche la consigliere regionale Maria Teresa Baldini (Fuxia People), unica donna e orgogliosa di avere una lista «con 23 donne, ma abbiamo salvaguardato la £quota azzurra, ci sono anche 10 uomini». Hanno rinunciato invece Tiziano Tussi del Partito Comunista, l'ex preside del Parini Carlo Arrigo Pedretti, Marco Cozzi che si era presentato con l'Udc ma da ieri ha assicurato il supporto esterno a Parisi e Massimo Emanuelli che invece ieri era già al fianco di Sala alla kermesse organizzata al parco Sempione. Ora tutte le liste sono in mano alla commissione elettorale circoscrizionale che deve effettuare un secondo controllo sulle firme, già ricusata quella del progetto civico «Novissima con Patti» che si era presentata solo per guidare il Municipio 9 con Emanuele Patti, ex presidente dell'Arci. Valuterà se fare ricorso per rientrare.

In corsa tanti big, ex e figli o mogli di. Capolista della Lega com è noto è il segretario Matteo Salvini, anche ieri attivo a volantinare di persone al mercato di via Osoppo. Ma spuntano anche Giuseppe Babbini «detto Pino», storico autista di Bossi, e quello di Salvini Aurelio Locatelli, il fondatore del think tanh «Il Talebano» Vincenzo Sofo che ha già sollevato polemiche di sinistra e associazioni gay per lo spot: «Prima chi fa figli, togliere il monopolio delle politiche sociali alla lobby Lgbt». Nella squadra di Fi, il 30% dei nomi viene dalla politica e il 70 dalla società civile. In campo l'ex attaccante del Milan Daniele Massaro. Capolista l'ex ministro Mariastella Gelmini, tra i nomi il direttore del settimanale ciellino Luigi Amicone, il nutrizionista Michele Carruba, il pensionato di Vaprio D'Adda Francesco Sicignano che sparò e uccise a un ladro per legittima difesa. A guidare la lista di Sinistra x Pisapia è Daria Colombo, moglie di Roberto Vecchioni, in quella civica di Beppe Sala «Noi, Milano» spuntano invece Francesca Turci, sorella della cantante Paola, e Laura Agnoletto, cugina del sindaco Pisapia. L'ex sindaco Gabriele Albertini guida invece la civica di Parisi «Io corro per Milano» e ha in squadra le eredi di due fedelissimi a Palazzo Marino, Viola Scarselli (figlia del suo ex spin doctor Aldo) e Paola Martella (dell'ex assessore Giancarlo). Con Fdi l'ex soubrette Simona Tagli e Davide Masino, figlio di una delle vittime di Kabobo. Hanno già acceso la campagna i nomi dell'islamica Abdel Qader Sumaya nella lista del Pd e dell'esponente di CasaPound Angela De Rosa in quella di Nicolò Mardegan. Una curiosità: l'altra volta perse 500 voti perchè sulla scheda c'era scritto «Crozza» e quindi Carmela Rossa si presenta sul tabellone elettorale anche con questa opzione («tanti anziani pensano che mi chiami come il comico Maurizio»).

Con Fi l'attaccante del Milan Daniele Massaro e il pensionato Francesco Sicignano Per il Pd la musulmana Sumaya Abdel Qader. Nella Lega gli autisti di Bossi e Salvini

Quarant'anni di colpi. Presa la ladra seriale incubo delle gioiellerie

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Una «carriera» quasi quarantennale, che collezionava colpi almeno dal 1978. La polizia ha arrestato la ladra, poi ha ricostruito i suoi precedenti. Scoprendo che si tratta di una criminale seriale che prendeva di mira le gioiellerie griffate del centro.

L'indagine è stata portata avanti dall'Ufficio prevenzione generale guidato dalla dirigente Maria Josè Falcicchia. Ieri gli agenti hanno eseguito perquisizioni e un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Mariapiera Pesce, 52 anni, italiana di etnia sinti. La donna era già stata arrestata lo scorso 30 marzo per un furto, avvenuto un mese prima, alla gioielleria Pisa di via Monte Napoleone. Aveva portato via un orologio firmato in platino e diamanti da 136mila euro. Le denunce a suo carico per reati simili risultano datate fino al 1978. Ora le sono stati attribuiti altri quattro colpi, dal 2009 al febbraio di quest'anno. Per un totale di ulteriori 150mila euro.

La Pesce è stata riconosciuta dai gioiellieri derubati. Dopo aver letto la notizia dell'arresto e aver visto le immagini, si sono rivolti alla questura. Capelli curati, ben vestita, poco appariscente, non destava alcun sospetto. Non ha mai compiuto gesti violenti. La sua tecnica, documentata nei video di sorveglianza dei negozi e della polizia, rivela una destrezza da maestra del crimine. Si faceva mostrare dai commessi diversi articoli, fingendo di essere interessata all'acquisto. Li spostava, li osservava, li provava. Poi distraeva l'interlocutore con un diversivo o lo faceva allontanare per un secondo con la scusa di voler vedere un altro gioiello esposto altrove. Così, con un movimento sicuro ma discreto, riusciva a infilarsi in borsa il bottino. A volte anche interi astucci pieni di preziosi. In un'occasione, per ingannare meglio la negoziante, ha lasciato un acconto da 300 euro.

Il nuovo provvedimento di custodia cautelare è stato chiesto dal pm David Monti ed emesso dal gip Cristina Di Censo. «Si tratta - scrive il giudice descrivendo il profilo della donna - di un autore non improvvisato ma seriale di illeciti, consumati non per finalità di mero sostentamento, ma di vero e proprio parassitario arricchimento». La misura del carcere era necessaria, continua Di Censo, «rispetto a misure meno afflittive, essendosi la stessa (l'indagata, ndr) mostrata del tutto indifferente alla deterrenza delle precedenti condanne e carcerazioni». Gli investigatori che hanno ricostruito la carriera della Pesce si sono convinti che sia una sorta di maga. Tanto da averla soprannominata «Arsenia Lupin». Dopo l'arresto del 30 marzo da parte delle Volanti per il colpo di via Monte Napoleone, gli agenti dell'Upg hanno capito di avere davanti una professionista. E hanno spulciato le vecchie denunce per furti in gioiellerie che riportassero le stesse abili modalità. Seguendo la serie dei gioielli rubati, sono stati attribuiti alla donna i nuovi quattro episodi. Ieri la notifica in carcere.

La donna, di etnia sinti, aveva denunce fin dal 1978. Faceva sparire i preziosi sotto gli occhi dei negozianti

Bellini a Villa d'Este con il pianista prodigio

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Lucia Galli

Visse, compose e molto amò fra le rive del Lario. Nella sua villa «Salterio» Vincenzo Bellini divenne «il Bellini», quello di Norma e de I Puritani, ma soprattutto da catanese per molti si trasformò in un raffinato laghée di adozione. A Moltrasio, dove soggiornò intorno agli anni Venti dell'Ottocento, c'è ancora un monumento sulla via che porta all'imbarcadero. E di quei fasti, di quando il compositore lavorava a due delle sue più celebri composizioni - La Straniera e Sonnambula -, da tempo si celebra la memoria. Naturalmente in musica. Vincenzo Bellini nacque a Catania nel 1801 e si spense giovanissimo a soli 34 anni in Francia a causa di un'infezione intestinale. Nella sua breve vita riuscì a comporre capolavori rimasti nel repertorio classico e internazionale essendo stato un bambino prodigio.

Nato nel 1978, il circolo Vincenzo Bellini di Moltrasio ricorda il compositore con una fitta rassegna musicale una decina di appuntamenti fino al 16 ottobre - che, giunta alla 35sima edizione, prende il via proprio quando la stagione sul lago si fa bella. Ideata da Armando Calvia, stasera alle 21.15, scatta l'ora della premiére e lo scenario sarà ancora una volta quello di Villa D'Este, da tempo vicino all'iniziativa dell'associazione culturale.

A celebrare l'ouverture 2016 di Arte&Musica sul Lario a Cernobbio arriva il pianista coreano SeongJin Cho, vincitore del Concorso Chopin 2015 di Varsavia. Il programma metterà in evidenza le straordinarie capacità interpretative e tecniche di questo giovane, ma già affermatissimo pianista. Nel programma del concerto non ci sono musiche di Bellini, ma il «padrone di casa» lascia spazio a colleghi che, come Mozart, con lui hanno condiviso la scena e la ribalta più nobile oltre che, nel caso di Chopin e Schubert, parte del secolo romantico.

Ecco quindi una prima metà del concerto, articolata fra l musiche di Franz Schubert, come la «Sonata D958» e il «rondò K511» di Wolfang Amadeus Mozart. Nella seconda parte l'incanto è affidato a Fryderyk Chopin con i dolcissimi «Preludi op.28». Per il pianista coreano molto forte è i legame con il compositore polacco: risale al 2008 ed era il Premio internazionale Chopin uno dei primi riconoscimenti ottenuti da Seong-Ji Cho che ha incominciato gli studi del pianoforte a sei anni e a soli sedici si é classificato terzo al prestigioso Premio Ciaikovsky di Mosca.

Classe 1994, con il suo talento e la sua naturale musicalità, ha intrapreso una carriera in rapida ascesa. A 22 anni, viene considerato uno degli artisti più interessanti della sua generazione. Nel gennaio 2016 ha firmato un contratto di esclusiva con l'etichetta discografica Deutsche Grammophon.

Ha già suonato con tutte le più importanti orchestre del mondo, dirette da artisti del calibro di Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Marek Janowski, Mikhail Pletnev, Valery Gergiev e Vladimir Ashkenazy. Dal 2012 vive a Parigi dove prosegue il suo corso di studi. Il prossimo appuntamento è già fissato a sabato al Teatro sociale di Como. Per informazioni ci si può rivolgere a circolobellini@hotmail.it.

A 22 anni il coreano Seong-Jin Cho è già un talento internazionale Sul lago di Como l'omaggio al musicista italiano fino a ottobre

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