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Sala è in mano alla sinistra La lista dei moderati fa flop

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Nella caccia tra Stefano Parisi e Beppe Sala al voto dei moderati, il candidato del centrosinistra parte in svantaggio. Dopo aver dovuto già rinunciare a candidare nella sua lista civica Massimo Ferlini, vicepresidente della Compagnia delle Opere, per i paletti imposti dalla sinistra, è naufragato anche il progetto di una quinta lista di appoggio che avesse la scritta «Moderati» anche sul simbolo. Il piano per riportare un pò più al centro la barra della coalizione è partito in estremo ritardo, giorni fa l'area di Scelta Civica che fa riferimento a Enrico Zanetti ha provato a replicare a Milano la costruzione di una lista ispirata all'esperienza lanciata dai Moderati di Giacomo Portas che nel 2011 a Torino hanno raccolto quasi il 10% dei voti risultando il terzo partito dietro a Pd e Forza Italia e contribuendo decisamente alla vittoria di Piero Fassino. Il tentativo è fallito. Ieri mattina ancora intorno alle 11.30, alla kermesse organizzata al teatro Burri al parco Sempione per lanciare il programma di Beppe Sala, il segretario Pd Pietro Bussolati e altri esponenti dem hano invitato ripetutamente il pubblico ad andare ai banchetti per raggiungere la quota delle mille fime necessarie per depositare la quinta lista a sostegno di mr Expo. Alle 12 è scattato il time out per presentare simboli e candidature, e i Moderati sono rimasti fuori dal portone dell'Anagrafe. Nelle stesse ore invece il candidato del centrodestra Parisi annunciava di aver incassato anche l'endorsement dell'Udc di Pierferdinando Casini. «Ho ricevuto una sua telefonata - ha riferito durante un appuntamento elettorale - e ,o ha assicurato il pieno supporto alla mia candidatura». Non ci sarà una lista Udc, era stato annunciato Marco Cozzi come candidato sindaco alternativo a Parisi, ma non ha depositato le firme e sosterrà dall'esterno la coalizione di centrodestra. Una coalizione sempre meno filo-leghista, se che dopo l'appoggio dell'ex ministro Corrado Passera, la lista «Milano Popolare» guidata dall'ex ministro ciellino Maurizio Lupi, ora c'è anche l'appoggio esterno dello scudocrociato. Questa mattina Parisi sarà invece a fianco del leader di Forza Italia al teatro Manzoni per la presentazione della lista azzurra guidata da Mariastella Gelmini, sul palco interverranno sia lei che il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti. Prima, Parisi interverrà all'incontro organizzato con i socialisti organizzato dall'ex assessore Stefano Pillitteri (che corre nella lista Milano Popolare) e a cui parteciperanno gl onorevoli Francesco Colucci e Maurizio Sacconi (alle 10.30 al teatro Litta, «Da Turati a Craxi alla socialdemocrazia 2.0»).

Sarà a Milano per partecipare a «Che tempo che fa» su Rai3 ma il premier Matteo Renzi non dovrebbe invece incrociare oggi il Beppe Sala. Ieri sul palco del teatro Burri mr Expo si è mostrato positivo, anche se gli ultimi sondaggi lo danno dietro allo sfidante del centrodestra: «Io voglio vincere il 5 giugno, sia chiaro - ha spronato il pubblico -. Dobbiamo vincere il 5 giugno, prendete un giorno di ferie così evitiamo il ballottaggio». E ha difeso il segretario Pd, «può piacere o non piacere - ha sostenuto - ma sta cercando di innovare e fare cose, e molto spesso trova obiezioni pretestuose perchè chiunque prova a innovare in Italia, trova dei nemici. Voglio sempre essere quello che sono, con la mia testa e la mia sensibilità, ma su certe cose sono più che dalla sua parte». Sull'ipotesi di un incontro già oggi ha preso tempo: «Stiamo vedendo, lo devo sentire oggi pomeriggio (ieri, ndr.)». Parlando del programma elettorale è partito dalla questione moschea, affermando che «non è il tema centrale della città, ma nel giorno in cui sindaco di Londra diventa un musulmano, figlio di un autista pachistano, non trovo altro aggettivo che deprimente rispetto al tentativo del centrodestra di buttarla in caciara». Parisi ha già spiegato che «la moschea prima o poi si farà, ma è un tema marginale e solo dopo una legge dello Stato che dia ai sindaci garanzie su controlli e provenienza dei capitali».

ChiCa

L'area di Scelta Civica che doveva sostenere il candidato Pd non raccoglie le firme L'Udc, invece, sceglie di sostenere Parisi. Che oggi sarà con Berlusconi al Manzoni


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